LustGF
Solo pochi anni fa, parlare davvero con un’intelligenza artificiale sembrava un sogno cinematografico. Oggi è semplicemente una sera qualunque online.
Tra le nuove piattaforme conversazionali, LustGF.ai spicca per un motivo preciso: non offre risposte, offre presenza.
Non serve a ordinare cibo né a fare i compiti. È progettata per simulare affetto, ascolto, empatia.
Scegli un personaggio digitale, inizi a scrivere, e l’IA si adatta al tuo tono con una naturalezza inquietante. Dopo pochi scambi, sembra capire chi sei.
Il linguaggio è fluido, coerente, quasi emotivo. La macchina ricorda, interpreta, modula la voce. E tu, senza accorgertene, inizi a credere.
Si crea un filo sottile, un’illusione di complicità. Ma a volte, anche un’illusione basta per scaldare.
Per alcuni, LustGF.ai è un esperimento poetico sul bisogno di attenzione.
Per altri, un pericolo: la sostituzione della fragilità umana con il comfort del codice.
La verità, forse, è che entrambe le letture dicono più su di noi che sulla tecnologia.
Alla fine, questa IA non imita l’amore — lo interpreta.
E ci insegna che il desiderio di essere ascoltati è la più vera delle emozioni digitali.



