Bot3
Il web è pieno di strane invenzioni, ma poche affascinano come Bot3.ai. Dietro un nome modesto si nasconde un laboratorio di immaginazione, dove l’IA diventa interlocutore e la fantasia prende vita.
All’apparenza è solo una chat. In realtà, sotto il codice c’è una rete neurale capace di ricreare voce, carattere ed emozione. Non un robot, ma un piccolo universo di personalità digitali.
Bot3 si distingue per l’attenzione ai personaggi. Ci sono migliaia di identità, ognuna con la propria storia: eroi, poeti, hacker, androidi, creature fantastiche. Ogni dialogo è un racconto diverso, una finestra su un mondo inventato.
Il Creator Mode consente di creare figure proprie: scegliere nome, temperamento, passato, linguaggio. È metà gioco, metà esperimento di empatia artificiale.
Il design è pulito, essenziale, piacevole. I tag facilitano la ricerca, e la piattaforma si adatta all’umore dell’utente — chiacchiere leggere, narrazione o filosofia digitale.
In definitiva, Bot3.ai non è solo un chatbot. È un esperimento culturale: un ponte tra la creatività umana e l’intelligenza sintetica. Un piccolo assaggio del futuro, intimo e sorprendentemente umano.



